Grande successo per la terza edizione del Festival di Informatici Senza Frontiere

Grande successo per la terza edizione del Festival di Informatici Senza Frontiere

Si chiude la terza edizione con oltre 1.500 presenze e oltre 50 relatori

40 conferenze, 5 laboratori per ragazzi, 1 documentario in anteprima nazionale e una conferenza spettacolo hanno visto impegnati nei tre giorni di Festival di Informatici Senza Frontiere oltre 50 relatori (docenti, ricercatori, esperti, imprenditori, giornalisti e anche ragazzi) da tutta Italia e anche dagli Stati Uniti.

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Sono state oltre 1.500 le persone che hanno partecipato agli incontri. Tra loro addetti ai lavori e curiosi, professionisti e anche numerosi studenti, con una decina di classi scolastiche coinvolte. Oltre a quelle della provincia, sono arrivate a Rovereto studenti da Reggio Emilia e un numeroso gruppo di universitari di Ferrara.

Un pubblico attento e partecipe che si è mostrato pronto a riflettere sull’impatto sociale delle nuove tecnologie, scopo principale del festival organizzato dall’associazione Informatici Senza Frontiere e dal Comune di Rovereto.

La formula di quest’anno, curata da Impact Hub Trentino, è stata all’insegna della commistione: quella tra linguaggi (spettacoli, film conferenze e spettacoli), quella tra professionalità dei relatori coinvolti e quella di pubblici diversi sia per età che per competenze.

«La rivoluzione digitale tocca ognuno di noi e c’è la necessità da parte di tutti, dai giovani ai meno giovani, di acquisire le conoscenze necessarie a un uso consapevole e sano delle nuove tecnologie. Ma la conoscenza non basta, è necessaria anche una cultura che aiuti a gestire i cambiamenti profondi che queste tecnologie introducono nella vita di tutti i giorni: cambia il rapporto di comunicare tra pubblico e privato, il modo con cui ci relazioniamo agli altri, la fiducia che abbiamo quando ci troviamo di fronte a una notizia, solo per fare alcuni esempi» spiega il presidente di ISF Dino Maurizio.

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Dopo il film “Zero Days” – che parla del virus informatico creato da USA e Israele per sabotare il progetto nucleare iraniano – le conferenze si sono alternate ai laboratori e venerdì sera, in una coinvolgente conferenza spettacolo multimediale, l’antopologo Duccio Canestrini ha messo in scena sul palco del teatro Zandonai il rapporto d’intimità che sempre più unisce l’uomo e la macchina in “Human machine symbiosis”.

Tante le tematiche trattate: sicurezza, cyberbullismo, educazione alla tecnologia, informatica come strumento per superare le barriere e aiutare l’integrazione, collaborazione fra istituzioni e società, etica nell’utilizzo delle nuove tecnologie e evoluzione e utilizzi dell’intelligenza artificiale.

Importanti sono state le collaborazioni con Educa Immagine, FBK, AICA e l’Università di Trento. Prezioso il sostegno di Provincia Autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina e Caritro e degli sponsor DedaGroup e Dolomiti Energia.