Vito Rotondi (MEP) incontra Stiglitz

Vito Rotondi (MEP) incontra Stiglitz

Vito Rotondi, economista e amministratore delegato del Gruppo MEP, azienda friulana top rating A+ Moody’s, Elite, SA8000, tre stelle AGCM, leader mondiale nel settore delle macchine e impianti per la lavorazione dell’acciaio, ha incontrato Joseph E. Stiglitz, Nobel per l’Economia.

Stiglitz: ‘Garantire una rapida transizione all’economia verde è un dovere, e il mondo finalmente lo ha capito. La finanza avrà un ruolo essenziale in questo processo. Sono ancora troppe le istituzioni creditizie che continuano a finanziare il settore dei combustibili fossili e a sostenere altri campi dell’economia incompatibili con la transizione ecologica. Questi finanziamenti, molti dei quali sono di lunga durata, peggiorano la crisi climatica. Per scoprire, sviluppare e sfruttare un nuovo giacimento petrolifero servono decenni, ben oltre l’orizzonte temporale in cui il mondo dovrà azzerare le emissioni’. Il problema, secondo Stiglitz non è soltanto di natura ambientale. ‘Gli investimenti – spiega – legati a combustibili tradizionali sono destinati a perdere valore nei prossimi anni. Le possibili perdite sono un rischio per gli investitori, per il sistema economico e per il pianeta. Quindi, le autorità di controllo devono pretendere piena trasparenza sui rischi legati al clima, non solo sui pericoli fisici, ma anche sui rischi finanziari. la finanza non deve solo smettere di erogare fondi a investimenti nocivi per l’ambiente, ma deve anche finanziare quelli che vanno nella direzione giusta. Per esempio, le banche che fanno investimenti rischiosi per il clima dovrebbero essere obbligate a disporre di una quantità maggiore di riserve per riflettere questo rischio. Non abbiamo scelta, dobbiamo per forza cambiare il modo in cui consumiamo, produciamo e investiamo. La sfida è alla nostra portata. Ma la finanza deve fare la sua parte. E questo richiederà qualcosa di più che una spintarella, non importa se proveniente dalla società civile o dai governi’.

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Rotondi: ‘Il tema ambiente non è una crisi prioritaria del futuro, bensì è una urgenza arretrata di oggi. Il problema non è la tecno-finanza o immaginare visioni retro-futuriste… ‘In primis, rispondo da quantitativo, credo vi sia “un’equazione inesatta” multidimensionale, da correggere, ove la crescita lenta di frazioni del mondo non sia più in grado di sostenere le aspettative di vita e ne mostri le fragilità, le incertezze, le inadeguatezze e i timori. Tuttavia, non si può esasperare la dialettica della poliarchia e restare immobili sul futuro… È troppo logorante il continuo sovra-pensiero! Proviamo a trovare soluzioni insieme. Alcune ricerche stimano che il PNL del mondo potrebbe crollare del 14% in caso di crescita delle temperature del 2% che creerebbe terre inabitabili, migrazioni di massa, carestie e conflitti geopolitici. Venerdì 31 dicembre, ultimo giorno di lavoro del 2021, il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,6%, e lo S&P500 dello 0,3%; tuttavia ciò non ha alterato più di tanto il bilancio del 2021. L’anno passato si è chiuso con un rialzo del +26,9% dello S&P500 e del +21,4% del Nasdaq e il Dow Jones del +18,7%. Ad abundantiam il +7% circa di rivalutazione del dollaro sull’euro. Sul fronte dell’offerta, il tesoro italiano potrebbe annunciare emissioni sindacate per sondare la disponibilità del mercato su scadenze lunghe; la Germania pone ora a disposizione 5 miliardi di euro in Schatz a due anni, ove la Grecia porge al mercato 625 milioni di euro in titoli di Stato a tre mesi. Il tasso BTP decennale potrebbe avere un riferimento al +1,3% con 132 punti di spread sul Bund. Negli USA l’aumento dei tassi spingerà il rendimento dei Treasury decennali intorno al +2,1%, rispetto all’attuale circa +1,48% e parallelamente in Germania il rendimento dei Bund decennali può salire fino allo 0% rispetto all’attuale -0,347% data la correlazione positiva Treasury – Bund. Il verificarsi di figure di spike dei rendimenti dei bond causate da atteggiamento “falco” più severo del previsto della FED (detentrice già di oltre $ 8.000 miliardi di bond) penalizza titoli ad alto tasso di crescita e ristora industrie pro-cicliche. È prevedibile un innalzamento dei rendimenti in area Euro con la BCE che proverà, in traiettoria sulla tendenza falco della FED, un innalzamento dei tassi. L’aumento di 10 punti base dei futures sui tassi ad ottobre è ormai quasi tutto prezzato, con una stretta prevista di 13 punti base entro dicembre che potrebbe rivelarsi di 15 punti base. A Piazza Affari nel 2021 la capitalizzazione di Borsa Italiana è cresciuta del +24,7% fino a quota € 757 miliardi, pari al 43,1% del PNL; nel 2020 era stata “raffreddata” a € 607 miliardi pari al 37% del PNL; nel 2019 di € 651 miliardi pari al 36,8% del PNL. Nel 2018 di € 543 miliardi pari al 33,5% del PNL. Il comparto delle PMI, il segmento STAR si è distinto particolarmente tra i principali: l’indice FTSE Italia STAR ha registrato un dato del +41,2% annuo.

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Nel 2021 si sono quotate in Borsa +49 società; +22 nel 2020 e +41 nel 2019. Nel periodo 2009 – 2021 vi è stata una crescita importante delle società quotate sui mercati di Borsa Italiana da 296 di fine 2009 per una capitalizzazione di 458,5 miliardi di euro, pari al 30,4% del PNL a 407 a dicembre 2021 per una capitalizzazione come riferito di 757 miliardi di euro, pari al 43,1% del PNL. Una nota sulle Aziende Elite, progetto di Borsa Italiana nato nel 2012, che nell’aprile 2015, data del nostro ingresso come MEP, contava 204 aziende ora sono divenute 1016. Borsa Italiana in EURONEXT consentirà ulteriore crescita in Europa. Per l’Italia, prioritari obiettivi sono tre: il superamento del Covid, l’adozione del PNRR, e lo sviluppo dei mercati dell’economia reale e del Lavoro (L maiuscola), per il patrimonio umano, sociale, tecnologico, industriale, culturale e intellettuale del Paese. Il superamento della pandemia e il PNRR costituiscono formidabili acceleratori dello sviluppo dei mercati, senza soffermarsi sugli altri Fondi Europei del QFP 2021-2027 e Next Generation. Il PNRR Italiano, con stanziati il 13 agosto 2021 € 24,9 miliardi, vale complessivamente € 191,5 miliardi in 6 definite categorie tassonomiche, missioni e dotazioni. Senza sviluppo dei mercati non vi è Lavoro; senza Lavoro non vi è né Ripresa, né Resilienza! Ora, questi sono i dati di fatto, le ineludibili priorità, per la categoria superiore della “competitività intelligente” (cum-petere: chiedere, protendere, andare insieme verso un medesimo mutuo obiettivo) del futuro nell’economia reale, sociale, ambientale e della finanza sostenibile. Sono da osservare con attenzione anche i temi evolutivi della Open Finance e Open Banking, per rimanere in tema con rilievi negoziali, cooperativi o reazionari. In questo senso nel pensiero “religioso” della competitività, potremmo ritrovare i tratti dell’umile in colui che si stima meno di quanto merita, sia che sia degno di grandi cose, che di medie, e, anche se è degno di piccole cose, pure si ritiene degno di cose ancora minori. ‘Dell’aspetto religioso che rispettiamo profondamente e del ruolo talvolta missionario delle istituzioni e società civile ne apprezziamo il valore anche per superare l’indifferenza di molti. L’aria curiale di cui talvolta è bene dotarsi, anche dinnanzi alle tassonomie più rigide, potrebbe essere una essenziale soluzione per essere cavalieri vittoriosi nel silenzio delle idee, con la capacità e la cultura esperta, tecnica dei risultati, dei fatti empirici. Tale atteggiamento potrebbe, perfino, riuscire ad esprimere la bilancia nascosta della “equazione inesatta”, detta prima, a composizione di equilibri complessi negli scenari macroeconomici e negli aspri confronti geopolitici. È altrettanto vero che la dimensione umana dell’economia è anche l’elemento empatico di cambiamento ed emancipazione oltre l’idea di “un capitalismo progressista in un epoca di malcontento” citato da Stiglitz.

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Umanamente non possiamo vivere di continuo la Critica della Ragione Pura di Immanuel Kant, non proprio a dirsi “l’anima della festa”, e neppure subire la disavventura di demoni, angeli, eroi del criticismo, del sapere a priori, talvolta fuorviante, della coscienza professionale che è, invece, costruzione, conoscenza, etica, merito, esperienza, energia, motivazione, confronto, entusiasmo, studio: vita e lavoro. Anzi, l’attuale epoca è ideale per richiamare la fenomenologia di esperienza, la preparazione e conduzione di talenti prevalenti per competenza, per le scelte professionali vissute con entusiasmo, magari alle origini del lavoro. Possiamo esprimere nuova intelligenza del pensiero competitivo, quale merito di capacità e competenze costruite nelle esperienze e culture moderne e digitali. Ora è quel tempo. Non è vocazione trascendente, non moralismo, non rigore, non intransigenza: è etica e lavoro’.