I piccoli localizzatori vengono spesso utilizzati per stalking
Apple ha lanciato una guida sulla privacy in merito agli AirTag, per aiutare “chiunque sia preoccupato o subisca abusi, stalking o molestie tramite la tecnologia”. La guida è un hub di risorse per aiutare le persone a capire quali sono le loro opzioni se desiderano rimuovere l’accesso di qualcuno alle informazioni condivise, nonché le funzionalità di sicurezza personale disponibili nell’ecosistema Apple. In particolare, in un momento in cui un numero crescente di persone si è fatto avanti affermando di essere perseguitate dai piccoli localizzatori, la Mela si prodiga per spiegare come evitare che gli AirTag siano utilizzati per scopi ben poco etici, come appunto lo stalking.
Come sottolineato da 9to5Mac, la guida è stata pubblicata per la prima volta circa un anno fa. Quello che abbiamo oggi è un documento aggiornato per contenere anche le indicazioni sui localizzatori, lanciati dalla compagnia nel 2021. All’arrivo, Apple aveva sottolineato che i dispositivi avevano misure anti-stalking integrate. Queste includeva varie notifiche inviate agli iPhone se il sistema rilevava un AirTag nelle vicinanze, non associato all’utente dello smartphone.
uttavia, alcuni hanno pesantemente criticato le misure in quanto insufficienti, soprattutto perché inizialmente ci sono voluti tre giorni prima che gli AirTag riproducessero un avviso sonoro. Apple lo ha quindi modificato in un periodo casuale compreso tra le 8 e le 24 ore dalla prima rilevazione. La Mela ha inoltre rilasciato l’app Tracker Detect per aiutare gli utenti Android a cercare AirTag indesiderati nelle loro vicinanze. Nel frattempo, il rappresentante dello stato della Pennsylvania, John Galloway, ha proposto una legislazione per evietare l’utilizzo degli AirTag per scopi diversi dal ritrovamento di oggetti smarriti.
