La piattaforma cloud native supporta le aziende nel processo di trasformazione digitale
SAS ha trasformato la propria proposta per essere completamente cloud-native in modo che i clienti possano accelerare il loro passaggio al cloud ed espandere il loro utilizzo di analytics, machine learning e AI – con l’obiettivo che la piattaforma SAS Viya diventi una parte fondamentale dell’innovazione delle aziende.
«SAS ha mantenuto sempre al centro l’analisi dei dati – spiega Saverio Pasquini, Presales and Innovation Director di SAS -. Siamo in grado di elaborare tutte le informazioni che aiutano i clienti a prendere delle decisioni atte a perseguire qualsiasi fine, dall’aumento delle revenue alla riduzione del costi, in vari ambiti».
Oggi la strada dell’innovazione passa attraverso la digital transformation. «In apparenza sembra una questione legata solo alla tecnologia. In realtà si tratta di un concetto più ampio. È un processo che comporta la rivisitazione mentale, organizzativa, sociale perché il risultato più importante è quello di riuscire a creare una grande quantità di connessioni umane, di spazio e di informazioni, attraverso la tecnologia. Ed è proprio sui concetti di Sharing&Collaboration ed Openness che si struttura la piattaforma Viya, la quale attraverso il processo di Analytics Lifecycle che è alla base del suo modello funzionale, è in grado di trasformare velocemente i dati grezzi in informazioni operative a supporto delle decisioni e metterle velocemente a disposizione in modo capillare all’interno dell’organizzazione. Fornire in un’unica piattaforma la possibilità di collaborare, condividere ed essere aperta, consente di massimizzare la produttività attraverso la valorizzazione degli skills esistenti in azienda che non necessariamente devono possedere conoscenze del linguaggio SAS. SAS Viya è una piattaforma di IA, analytics e data management con alto livello di integrazione che funziona su un’architettura moderna e scalabile», sottolinea Pasquini.
Un approccio agile all’accesso ai dati
«Oggi più che di “data management”, parliamo di “DataOps”. SAS Viya permette infatti di seguire l’intero ciclo di vita analitico con funzionalità che abbracciano ogni fase dei processi di DataOps e ModelOps», evidenzia Pasquini. Con il termine “DataOps” si intende un approccio agile all’accesso ai dati, alla qualità, alla preparazione e alla governance. La necessità di pratiche di DataOps, nasce dal bisogno di rendere operativo e mantenere il ciclo di vita di più dati e pipeline di analisi insieme e portare velocità e agilità all’intero processo. ModelOps rappresenta invece l’ultimo miglio dell’analisi, in cui le organizzazioni spostano i modelli dal data science lab alla produzione IT, una pratica che permette alle organizzazioni di gestire e ridimensionare i modelli per soddisfare la domanda e monitorarli continuamente. Tutte le operazioni di modellazione analitica rientrano sotto il cappello di intelligenza artificiale.
«La piattaforma Viya facilita quindi gli analisti, che trovano in un’unica componente tutte le capacità per prendere i dati, “macinarli”, trasformarli e renderli disponibili. Questo vale non solo per i data scientist ma anche per gli utenti aziendali. SAS mette infatti al centro l’essere umano e la sua capacità di controllare e governare l’intelligenza artificiale», spiega Pasquini.
La piattaforma Viya e la trasformazione digitale
Ma in che modo la piattaforma Viya aiuta le aziende nella trasformazione digitale? «In primo luogo proprio perché è una piattaforma cloud native, già pronta al cloud, che può essere abbracciato interamente. Un’altra caratteristica importante è la sua apertura. Non è uno strumento chiuso, ma è aperto a qualsiasi tipo di integrazione con i mondi circostanti e con tutti gli analytics, anche open source. Infine, una piattaforma unificata come Viya, in grado di riunire dati diversificati e analytics per generare valore misurabile, contribuisce a incrementare la produttività dei clienti finali. La trasformazione digitale migliora infatti l’intera azienda e di conseguenza anche la redditività complessiva», conclude Pasquini.
