Smart collaboration nel lavoro ibrido. Riconsideriamo l’esperienza dei collaboratori

Smart collaboration nel lavoro ibrido. Riconsideriamo l’esperienza dei collaboratori
Luca Barbarossa, regional product marketing manager EMEA di Jabra

Tecnologicamente parlando, la possibilità del lavoro ibrido esisteva già prima della pandemia, sebbene il tasso di adozione procedesse allora ad una velocità completamente differente; allo stesso tempo é altresì vero che ogni azienda, ed ogni collaboratore, ha dovuto confrontarsi in tempi brevissimi con l’esigenza della continuità, ma a nuove condizioni.

Quest’accelerazione improvvisa ha permesso alla tecnologia di affinare gli studi dell’esperienza utilizzatore, che ora si trova a lavorare in luoghi differenti, ed ha permesso di lanciare e perfezionare soluzioni che non compromettono la produttività: perché rinunciare alla qualità audio e video, e a tanti altri strumenti di collaborazione a cui ho accesso quando sono in ufficio, solo perché oggi posso, e voglio, lavorare da casa per esempio?

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Non solo, diversi studi mostrano chiaramente come diversi tipi di attività possono essere svolte meglio al di fuori dell’ufficio: basti pensare a tutto quanto é legato alla concentrazione, alla creatività e all’apprendimento per esempio. Allo stesso modo, il fatto di recarmi in ufficio qualche giorno a settimana favorisce e sviluppa le interazioni sociali, lo spirito di gruppo e la motivazione. La vera sfida per le aziende é quindi legata alla capacità di trarre il meglio da questi due mondi e sviluppare la crescita dei collaboratori, sotto aspetti complementari. L’adozione del lavoro ibrido diviene quindi un chiaro pilastro di sostentamento di un vantaggio competitivo sempre più differenziante.

Altro aspetto strettamente legato a quanto esposto fin ora é altresì la capacità di attrarre e trattenere talenti: perché scegliere un lavoro che mi obbliga ad inutili e costosi imbottigliamenti stradali se posso avere una scelta migliore, che influisce senz’altro sulla qualità generale della mia vita?

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L’esperienza dei collaboratori, quindi, va oggi completamente riconsiderata e le aziende che non vogliono perdere terreno lo devono fare in tempi rapidissimi. La tecnologia, giustamente, riesce a garantire un’esperienza di lavoro pressoché identica, a prescindere dal luogo in cui ci si trova.

Se prendiamo la videoconferenza per esempio, un tema caldo dell’industria ha a che fare con il tema dell’innovazione in termini di pari opportunità tra presenza virtuale e presenza fisica, con soluzioni avanzate che agevolano lo stesso livello di partecipazione e di esposizione, tra le persone all’interno della sala riunione in ufficio e le persone connesse da remoto. L’ubicazione del collaboratore non deve pertanto influire sull’uguaglianza all’interno di una discussione.

Se quanto esposto sopra prende in considerazione la percezione ed il benessere dei collaboratori, non possiamo però esimerci da considerazioni importanti legate al tema della sicurezza dei dati scambiati all’interno di tutti questi nuovi modi di collaborare. Tutti i principali attori dell’industria, qualunque sia la loro posizione all’interno della verticalizzazione del processo, sono in grado e si adoperano sempre più per aggiungere diversi livelli di protezione: dall’infrastruttura, alle piattaforme UC e fino alle periferiche audio e video, che ora permettono il criptaggio dei dati direttamente sul dispositivo per esempio.

Westcon con Jabra riesce ad offrire prodotti professionali utili nella smart collaboration, dove lo smart working trova strumenti hardware potenziati e ottimizzati per le esigenze di ogni singola persona. Con la professionalità dei suoi collaboratori che hanno maturato una conoscenza approfondita dei prodotti a valore di Jabra, Westcon può offrirti la consulenza necessaria per aiutarti a soddisfare le esigenze dei tuoi end user.

 

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