Era l’ultimo servizio del colosso americano rimasto disponibile per gli utenti cinesi
Google ha chiuso la sua app Translate in Cina, ponendo fine a uno dei pochi servizi rimasti attivi nel Paese da parte del colosso statunitense. La pagina web di Traduttore in Cina ora mostra una foto di una barra di ricerca generica che reindirizza al sito di traduzione di Google di Hong Kong, non accessibile dall’interno. “Abbiamo interrotto Google Translate nella Cina continentale a causa del suo basso utilizzo”, ha affermato un rappresentante dell’azienda in una nota.
Google ha ritirato il suo motore di ricerca dalla Cina continentale nel 2010 a causa della censura del governo sui contenuti internet, esplorando nuovi modi per mantenere un punto d’appoggio nel mercato. Ad esempio, rendendo disponibile il suo servizio di traduzione agli utenti nel paese nel 2017 tramite un sito Web dedicato e un’app per smartphone. Google aveva anche considerato un servizio di ricerca prototipo separato per il mercato cinese, ma in seguito ha affermato che il progetto era terminato. L’interruzione del servizio di traduzione arriva quando le tensioni USA-Cina sono aumentate ed entrambi i paesi si stanno muovendo per proteggere le tecnologie sensibili e la proprietà intellettuale interna. La disattivazione di Google Translate potrebbe essere correlata al prossimo Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, che si terrà il 16 ottobre. Il governo di Pechino aveva bloccato i servizi di Google in occasione di importanti eventi politici e anniversari politicamente sensibili, come quello del massacro di piazza Tienanmen. Nel 2020, a seguito dell’emanazione di una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong che conferiva alle autorità locali poteri di sorveglianza notevolmente ampliati, Google ha affermato che non avrebbe risposto direttamente alle richieste di dati delle forze dell’ordine, facendole passare per una procedura legale reciproca.
