Akito: tecnologia e competenza per affrontare le nuove sfide della security

Akito: tecnologia e competenza per affrontare le nuove sfide della security

Il Co-Founder & CEO Nacazzani presenta la due giorni di ottobre dedicata ai nuovi scenari della sicurezza informatica

Il fenomeno del cybercrime è in aumento. Le statistiche di settore ci segnalano una crescita importante del numero degli attacchi e della loro complessità, anche in Italia, soprattutto ai danni delle PMI. Una tendenza che porta il contesto della sicurezza ad assumere un ruolo di primo piano nelle priorità di investimento delle aziende, sia private che pubbliche. Di fronte a minacce sempre più sofisticate, come si può compiere un salto di livello per potenziale la sicurezza delle organizzazioni? In questo panorama opera Akito, system integrator che dal 2016 supporta società e PA, su tutto il territorio, con soluzioni per la cyber security. Akito offre tecnologie innovative e servizi professionali specifici, un valore aggiunto importante per molte realtà che ancora oggi non hanno un reparto interno e risorse dedicate ad affrontare le sfide dell’IT.

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E, non solo nel mondo di Akito, sono spesso le competenze professionali, costantemente aggiornate e certificate, a rappresentare un fattore differenziale importante. Nel caso del fornitore nato a Perugia, un punto di orgoglio è rappresentato sicuramente dalla rete di partner di valore, a cui i clienti possono affidarsi per adottare le migliori soluzioni sul mercato. «Rafforzare il livello di sicurezza e di consapevolezza nelle organizzazioni è per Akito una missione importante» ci dice Fabio Naccazzani, Co-Founder & CEO di Akito. «Questo è al centro dell’evento che il prossimo 19 e 20 ottobre riunirà a Perugia utenti finali e i principali vendor del settore. Due giornate all’insegna della security, in cui manager e professionisti IT scopriranno le novità tecnologiche con cui affrontare i trend emergenti e affrontare le sfide della security». Il nome dell’evento, “Cyber Sec Level Up – Sali di livello nella messa in sicurezza della tua organizzazione”, non lascia dubbi sugli obietti che si pone: capire, per bene, a che punto siamo con la security delle imprese. Un appuntamento di Akito sponsorizzato dai principali vendor della security che interverranno nell’arco delle due giornate: Forcepoint, Forescout Technologies, Ivanti, Kaspersky, Proofpoint, Qualys, SentinelOne, Solarwinds con Esprinet, e Zerto.

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Lo scontro dell’IA

“Il cybercrime è ovunque e dunque necessita di essere approcciato in modo specifico, a seconda di casi d’uso e contesti. È il motivo per il quale abbiamo deciso di coinvolgere nove vendor, convinti che questi siano, ad oggi, le migliori scelte sul mercato». Ma, come azienda, Akito non si ferma qui. Seleziona continuamente nuovi partner, soprattutto quelli che aprono a temi come l’intelligenza artificiale, una possibile arma nelle mani degli attaccanti, a cui rispondere con eguale tecnologia. «Siamo sempre alla ricerca di novità- Ed è quello che aspettiamo dai vendor: un lavoro continuo di scouting, con un occhio attento a ciò che accade fuori, per governare al meglio lo scenario». Secondo Naccazzani, le aziende italiane hanno sicuramente assunto maggiore consapevolezza negli ultimi anni, sui temi della cyber security, che però non sempre si sono tradotti in azioni consolidate di budget dedicati. «Su questo bisogna ancora crescere» conferma.

I focus principali

Tra le principali tematiche che l’evento toccherà, ci sono quelle inerenti le ultime novità per difendere reti e perimetri ma anche le nuove sfide portare dalle identità digitali. «Il nuovo modello di lavoro in smart working sta obbligando le organizzazioni a riconsiderare la loro strategia per proteggere utenti e dati, allo stesso tempo massimizzando la produttività e ottimizzando i costi» continua Naccazzani. «Gli utenti, ad esempio, possono ottenere grandi vantaggi da soluzioni Data-first SASE, perché consentono di lavorare ovunque, in sicurezza». Bisogna però anche difendere l’intera superficie d’attacco: «Spesso le aziende mancano di una visione olistica del proprio ecosistema aziendale, con una scarsa visibilità dei propri asset e delle vulnerabilità presenti. Nonché una visione centralizzata dei propri sistemi. Qui, molti brand possono aiutare a comprendere meglio il contesto, lavorando laddove se ne senta il bisogno maggiore, anche in prospettiva futura». Un punto di sicuro interesse nella due giorni di ottobre riguarda le modalità con cui rispondere alle sfide legate all’identità digitale.

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«I moderni attacchi informatici sono sempre più sofisticati. Per questo occorre prevedere dei sistemi di rilevamento e risposta alle minacce in tempo reale su più livelli: dagli endpoint, al cloud, ai dispositivi IoT. La principale tipologia di attacco rimane il phishing, ovvero l’adescamento in rete e via e-mail di utenti poco consapevoli. Quando gli autori delle minacce prendono di mira le persone cominciano col puntare i loro indirizzi e-mail, le loro identità e i dati a cui tali identità hanno accesso». Come sottolinea il CEO, il lato umano è sempre al centro dell’attenzione dei criminali informatici. «Ancora oggi fermiamo un’azienda pubblica o privata per un ransomware. Non è più plausibile: dobbiamo affrontare il problema in maniera multidisciplinare, con le tecnologie e le skill necessarie a individuare il pericolo prima che si diffonda. Oggi abbiamo soluzioni che permettono di non scendere a compromessi, anche a seguito di un attacco andato a buon fine. A Cyber Sec Level-Up parleremo anche di questo, un momento di confronto essenziale per fondare il futuro della sicurezza a 360 gradi”.